I Com.It.Es, cosa sono, cosa non sono e cosa dovrebbe essere

Italiani in Singapore

I Com.It.Es, cosa sono, cosa non sono e cosa dovrebbe essere

November 11, 2021 Editoriali Massimo Marotta 0


I Comites, istituiti nel 1985, sono un organo di rappresentanza degli italiani residenti all’estero. Il mandato è di cinque anni, e lo Stato italiano assegna ai Comites delle funzioni molto importanti, come il favorire l’integrazione dei cittadini italiani, il sostegno ai nuovi arrivati, la promozione di progetti sociali, culturali, sportivi, di studio e/o di lavoro, e molto altro.

Funzioni sicuramente utili alla collettività per un organismo che può` avvalersi di rapporto diretto sia con i concittadini che con le autorità consolari. Ma allora, vi chiederete, per quale motivo un’affluenza così` bassa, meno del 5%, alle passate elezioni del 2015? 

L’OPZIONE DI VOTO! diranno alcuni. La risposta è no, visto che l’opzione è stata introdotta solo alle elezioni 2021. 

E per i più attenti ai numeri, avete notato che basta una semplice sottrazione per capire che dal 2015 al 2021 il numero degli anni (sei) e` superiore al mandato di cinque anni? Qual è il motivo?

La PANDEMIA! diranno altri. Ebbene sì, ma non la pandemia a cui state pensando mentre leggete, ma un virus speciale che contagia i Comites dal lontano 2004, data delle elezioni antecedenti a quelle del 2015.

Sempre i più attenti ai numeri avranno già calcolato che dal 2004 al 2015 sono passati ben 11 anni senza elezioni, che a causa di questo virus particolare sono state rinviate una prima volta al 2009, al 2010, al 2012, al 2014 ed infine al 2015.

Senza entrare nel merito dei reali motivi che hanno portato ai vari rinvii, sono abbastanza sicuro che una decade senza elezioni abbia causato un certo  allontanamento da parte della comunità` italiana, specialmente in situazioni dove la percezione del pubblico è stata l’abilità del consigliere di sedersi per 11 anni su una bella poltrona, sport che purtroppo è ancora molto praticato. 

Fortunatamente l` indizione delle elezioni per il Dicembre 2021, rinviate di un anno a causa della pandemia, quella vera questa volta, ha lanciato un segnale diverso, di garanzia, ed un messaggio chiaro per la comunità` italiana all’estero che vede riconosciuto il diritto/dovere di eleggere i propri rappresentanti. Per chi non lo sa`, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), probabilmente attaccato dallo stesso virus del 2004, aveva proposto di rinviare anche le elezioni del 2021.

Ad oggi, in base agli ultimi dati disponibili, risulta comunque una riduzione del numero di iscritti rispetto al numero di votanti alle elezioni del 2015, nonostante ci sia stato un aumento nel numero degli aventi diritto al voto. Chi voleva il rinvio delle elezioni continua ad additare un nemico specifico.

L’OPZIONE DI VOTO! diranno sempre gli stessi. La risposta è` forse, in piccola parte, ma quasi sicuramente no. 

Le vere ragioni circa la bassa affluenza sono molto complesse, come ad esempio la vasta eterogeneità` dei cittadini italiani all’estero, e forse anche legate alla pandemia, ma fondamentalmente credo che la colpa, o il merito (come stimolo a migliorarsi), sia semplicemente dovuta a come i cento Comites abbiamo lavorato e nella percezione che ne ha la comunità italiana (percezione e realtà alle volta coincidono, alle volte no).

Alle volte basta poco a perdere la fiducia o interesse. Facciamo un esempio. Lo sapete che le sedute del Comitato devono essere pubbliche, per legge? 

Certamente è possibile invitare il pubblico tramite affissione di avvisi all’albo consolare e usando mezzi di comunicazione tradizionali (ed un po` obsoleti), ma questo porterebbe ad una bassissima partecipazione a ed alle famosissime riunioni pubbliche a porte (quasi) chiuse, che, se mi sbilancio, potrebbero addirittura far comodo a chi i Comites li gestisce in un certo modo.

La soluzione prediletta dalla nostra lista è quella di creare piattaforme dal vivo anche su internet che diano la possibilità al pubblico di  partecipare e contribuire, fondamentale per mantenere un rapporto di fiducia con la comunità. 

PARTECIPAZIONE, e` quindi la prima parola che voglio associare a come il Comites sarà, se avremo la fiducia degli elettori.

Trasparenza è una bella parola, ma cosa significa nel contesto di un Comites? Lo sapete, ad esempio, che i bilanci del Comites, a norma dell’art. 3, c. 9 della Legge 286/2003 sono pubblici, e pertanto devono essere pubblicati sui siti web dei Comites? 

La legge, in questo caso più al passo con i tempi moderni, specifica “siti web”. Cercando appunto i siti web dei Comites, ho affrontato una prima difficoltà: trovare i siti. Colpa di un VIRUS! penserete voi. 

Purtroppo, no. Nessun trojan che abbia volatilizzato i siti. Comites senza sito web che a meno che non utilizzino piccioni viaggiatori per condividere i bilanci, hanno probabilmente qualche problema di trasparenza, di gestione, o di entrambi e che sicuramente contribuiscono a diminuire la fiducia dell’elettorato.

Fortunatamente ho anche trovato siti ben fatti, di facile accesso, con link a tutte le documentazioni. Il Comites di Singapore dovrà prendere come modello di riferimento i Comites che funzionano e che sono trasparenti nella gestione, specialmente nell’utilizzo di fondi pubblici. Sono sicuro che chiunque verrà eletto della nostra lista porterà avanti questa battaglia di trasparenza.

TRASPARENZA è la seconda parola che voglio associare a come il Comites sarà, se avremo la fiducia degli elettori.

I consiglieri del Comites dovranno dedicare il loro tempo ed energie al servizio della comunità italiana, e nel volontariato si sa bene che certe azioni si fanno se sono giuste ed aiutano il prossimo, senza nemmeno aspettarsi un ringraziamento, in maniera del tutto altruistica.   

Come molti sanno, abbiamo inviato oltre 2000 lettere ai residenti italiani a Singapore aventi diritto al voto, con l’intenzione di invitare la maggior parte dei concittadini ad iscriversi.  Spero vivamente che il nostro volantino sia servito ad informare gli elettori e invitarli a votare la lista Italiani in Singapore, ma abbiamo inviato le lettere consapevoli del rischio che gli eventuali nuovi iscritti potranno votare chiunque. Lo abbiamo fatto convinti che la nostra azione sia stata di beneficio per la comunità italiana con un’elezione a più larga partecipazione. 

Sono orgoglioso di poter dire che, sicuramente dovuto alla nostra massiccia campagna di comunicazione su sito web e social, e culminata con l’invio delle oltre 2000 lettere, quasi il 20% degli aventi diritto ha esercitato l’opzione di voto a Singapore, una media 6 o 7 volte maggiore di quella mondiale. 

Un risultato per cui ringrazio tutti i componenti della lista che hanno aiutato, fine settimana compresi. Quello che abbiamo fatto rappresenta lo spirito altruista della nostra lista.

ALTRUISTA è la terza parola che associo a come il Comites sarà, se avremo la fiducia degli elettori.

E quindi, chiederanno i più attenti, come non dovrebbe essere il Comites?

Se avessi scritto un articolo più` formale, mi sarebbero venuti in mente aggettivi diversi. Da un punto di vista di Sistema Italia, il Comites non deve essere un organismo di contrapposizione, non deve essere un organismo di sovrapposizione, e deve quindi essere un organismo di collaborazione.  Ma non avendo scritto un articolo formale, mi viene in mente una parola ben precisa: LOGO

Il Comites non deve essere il logo su siti web che non siano concepiti per facilitare trasparenza e partecipazione. Il Comites non deve essere il logo messo per bellezza su locandine di eventi organizzati da altri e che non siano di interesse per la comunità italiana.  Il Comites non deve essere il logo stampato su biglietti da visita di consiglieri che pensano che la carica sia una posizione di privilegio. 

Concludendo, tra il formale ed il meno formale, voglio finire il mio articolo con un augurio a tutti per le elezioni, ed anche con una raccomandazione per tutti (o per pochi, come preferite). 

Non è necessario, sfruttando il fatto che il voto sia per corrispondenza, farsi inviare il plico dell`amico che è in Italia a mangiarsi la pizza, nel deserto in giro con i cammelli, o in montagna a sciare, per poi votare al loro posto e prendere un paio di voti in più`.  Se questo avvenisse, dovrei poi aggiungere un altro aggettivo, che onestamente avrei evitato: furbetti. 

FURBETTI è la parola che associo a cosa il Comites NON sarà`, se avremo la fiducia degli elettori.  

E per finire un grazie a tutti i candidati della lista italiani in Singapore !!

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